DE LUCIA , RICCIARDI , VANIN , CROATTI , PAVANELLI , DONNO , PRESUTTO , TRENTACOSTE - Al Ministro della cultura
Premesso che:
dalle stime rese pubbliche dell'ultimo censimento effettuato dall'APM (Associazione piccoli musei), sussiste una discrasia tra i dati ufficiali ministeriali e questi ultimi;
secondo queste recenti indagini numeriche, in Italia i piccoli musei sono oltre 10.000, mentre secondo il Ministero della cultura sono circa 5.000 in tutto, tra grandi e piccoli;
se il dato fornito dall'APM fosse accertato, i piccoli musei rappresenterebbero oltre il 95 per cento dei musei italiani;
considerato che:
se risultasse vero il dato citato, la sottovalutazione complessiva del fenomeno e della portata della rilevanza artistica e culturale dei piccoli musei sarebbe evidente;
ciò costituirebbe anche motivo per il quale le risorse finanziarie loro attribuite sono spesso di irrisoria entità;
la sottovalutazione del numero dei piccoli musei in Italia fa sì che il nostro Paese non possa fregiarsi di essere, come in effetti è, il Paese con il maggior numero di musei in Europa, cioè il Paese leader;
sulla base di considerazioni come queste, il Ministero ha accolto la proposta di istituire l'osservatorio dei piccoli musei (art. 4 del decreto ministeriale n. 451 dell'8 ottobre 2020), che permetterebbe finalmente di conoscere la realtà di questo fenomeno così importante per la cultura del Paese; purtroppo, però, fino a questo momento l'idea dell'osservatorio è rimasta solo sulla carta;
lo scorso 25 febbraio sulla pagina ufficiale della Direzione generale Musei, si dava notizia: "La Direzione generale Musei informa che, con l'avvenuta registrazione alla Corte dei Conti, acquista efficacia il DM 62 del 28 gennaio 2021 per il riparto dell'incremento del fondo per il funzionamento dei piccoli musei di cui all'articolo 1, comma 359, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo n. 451 dell'8 ottobre 2020 modificato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo n. 62 del 28 gennaio 2021), che riapre la procedura indetta con l'Avviso pubblico del 23 dicembre 2020, n. 992";
e, ancora: "il DM 62/2021 consente ai soggetti interessati di presentare domanda di assegnazione delle risorse di cui all'incremento del Fondo per il funzionamento dei piccoli musei, nella misura di 1 milione di euro per l'anno 2021, disposto dall'art. 1, comma 578 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, da destinare alla digitalizzazione del patrimonio nonché alla progettazione di podcast e di percorsi espositivi funzionali alla fruizione delle opere e alla predisposizione di programmi di didattica telematica (e-learning), al fine di avviare la procedura attuativa del decreto ministeriale 62 del 28 gennaio 2021, è stato predisposto dalla Direzione generale Musei l'Avviso pubblico in allegato";
il termine per la presentazione delle domande di contributo era stato prorogato al 12 marzo 2021, come da decreto; entro tale data le domande dovevano essere inviate esclusivamente per via telematica, collegandosi al sito web fornito;
la pagina citata è ancora visibile sul sito del Ministero, da essa risulta che ai bandi di finanziamento ministeriali di dicembre 2020 e febbraio 2021 hanno partecipato 1.123 piccoli musei distribuiti su tutto il territorio nazionale;
da fonti certe si apprende che il termine previsto per le procedure e la selezione dei piccoli musei che avrebbero potuto accedere ai finanziamenti è stato di nuovo spostato: il Ministero aveva 90 giorni per la selezione e poi, a fronte delle diverse sollecitazioni ricevute soprattutto dall'APM (organizzazione scientifico-culturale senza fini di lucro rivolta alla promozione di una cultura gestionale dei piccoli musei che sia in grado di valorizzarne le specificità: dal legame con il territorio all'accoglienza, alle modalità espositive, alla capacità di offrire esperienze originali ai visitatori), aveva indicato il 15 luglio 2021 come data per la conclusione delle procedure, ma c'è stato un ulteriore slittamento del termine, fissato al 30 settembre 2021;
considerato, infine, che:
i due bandi in questione rappresenterebbero un passo molto importante perché, per la prima volta, sono indirizzati ai piccoli musei, anche se l'importo complessivo messo a disposizione è stimabile come pari solo all'1 per cento di quanto il Ministero mette a disposizione degli altri musei;
la prima firmataria della presente interrogazione, che si è spesa in prima persona per l'approvazione dell'emendamento, presentato in sede di esame della legge di bilancio per il 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160), che istituisce il "fondo per il funzionamento dei piccoli musei" con una dotazione di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2020, è particolarmente sensibile all'argomento e continua a sostenere quanto sia importante assicurare il funzionamento, la manutenzione ordinaria e la continuità nella fruizione per i visitatori, nonché l'abbattimento delle barriere architettoniche dei piccoli musei. È la maniera più giusta per tutelare i presidi culturali di piccole dimensioni che spesso riscontrano difficoltà nell'organizzare un'offerta adeguata al pubblico, garantire il buon finanziamento e la manutenzione delle strutture,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo voglia rendere noto il motivo di tale ulteriore slittamento e se intenda impegnarsi nell'affrontare il tema dei piccoli musei (il 95 per cento dei musei italiani) con l'impegno, l'attenzione e la serietà che merita.
l'organo della chiesa di san Sisto a Piacenza è un monumento di complessa e straordinaria stratificazione storica. Costruito nel 1545 dal bresciano Giovanni Battista Facchetti, il maggior organaro italiano della prima metà del Cinquecento, alla fine del Seicento, fu ampliato dai parmensi Carlo e Giuseppe Lanzi e nel 1840 fu rimaneggiato da Cesare Gianfrè;
nel 1991 è stato restaurato sotto il controllo della Soprintendenza per i beni artistici e storici per le province di Parma e Piacenza (ispettore onorario Oscar Mischiati) con la consulenza di Luigi Ferdinando Tagliavini;
nell'estate 2020 è stato oggetto di una controversa manutenzione straordinaria (ovvero lavaggio e pulizia delle 625 canne metalliche), autorizzata dall'odierna Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, ma valutata negativamente dall'ispettore onorario per gli organi storici, il quale è stato informato e incaricato di seguire il procedimento solo successivamente al rilascio dell'autorizzazione stessa;
nel giugno 2021, alla vigilia del sopralluogo sullo strumento, ricomposto solo nel marzo precedente su impulso dell'ispettore onorario, la Soprintendenza nella persona del funzionario storico dell'arte dottoressa Anna Coccioli Mastroviti, con nota di posta elettronica inviata a tutte le parti interessate, ha così scritto, a giudizio dell'interrogante inopinatamente: "Comunico che il sopralluogo all'organo di San Sisto è stato differito ad altra data. Il Soprintendente deciderà se coinvolgere l'ispettore onorario in indirizzo";
a tutt'oggi non è noto se il sopralluogo sia stato effettuato e quale ne sia l'esito, così come non è nota la sorte del procedimento di rinnovo dell'incarico all'ispettore onorario,
si chiede di sapere se le operazioni siano state realizzate a regola d'arte e se il venerando strumento abbia conservato le pregevoli caratteristiche foniche recuperate con il restauro del 1991, e se il Ministro in indirizzo intenda rassicurare che in futuro il pubblico ufficio preposto alla tutela del patrimonio storico-artistico del territorio eserciti un'attenzione adeguata e trasparente sugli organi storici delle provincie di competenza e, in particolare, su questo unico e sorprendente innesto della scuola parmense del Seicento sulla gloriosa organaria bresciana rinascimentale.